Dicono di noi
FBC + JHS = SMILE!!
In occasione della 35Ā° Edizione, molto speciale per tutti noi, FBC ĆØ sempre pronto a dare un piccolo aiuto ai bambini bisognosi, molto orgoglioso di annunciare la collaborazione con la Jeanne DāArc Foundation, una Onlus che lavora in Camerun con un progetto educativo- sportivo molto importante che vede il campione Paul Biliga, atleta dellāOlimpia Milano e della Nazionale Italiana, impegnato in prima persona per la realizzazione di questo bellissimo progetto.
Un saluto da PapĆ Paul Biligha (clicca per vederlo)
Cari amici della grande famiglia del Folgaria Basketball Camp,
ĆØ un grande piacere vedere affiancato il nome della Jeanne D’Arc Foundation al vostro prestigioso e storico Camp.
Con tale Fondazione sono impegnato in prima persona e in particolare sto gestendo la JAF Hoop School*, un progetto educativo- sportivo in Camerun, ad Akono, 60 km dalla capitale YaoundƩ.
Apprezzo molto la vostra sensibilitĆ e tutto quello che potrete fare per supportare questo nuovo progetto e dare un sorriso e speranza ai bambini e ai ragazzi.
Il valore della solidarietĆ e dell’attenzione educativa ai giovani ĆØ fondamentale per il futuro di tutti.
Grazie!
Un grosso abbraccio
PapĆ Paul Biligha
Atleta dellāOlimpia Milano e della Nazionale Italiana di basket
* Il progetto si ispira ai principi dellāUN Agenda 2030 e dellāAfrica Union Agenda 2063 e intende utilizzare la pallacanestro soprattutto come strumento educativo e inclusivo in un contesto di svantaggio sociale e fragilitĆ .
Coerentemente con i nostri valori, il gioco del basket va oltre la competizione e insegna il rispetto, la disciplina e lāamicizia.
Eā una scuola di vita che permette di offrire delle opportunitĆ alle future generazioni locali garantendo unāeducazione non solo sportiva, ma anche su valori importanti e riducendo lāesposizione a rischi di vario genere.
BELLEZZA E ARMONIA
… FOLGARIA BASKETBALL CAMP!!!
Si librava in aria come una libellula. Veleggiava e rilasciava con un vellutato tocco dei polpastrelli il pallone, parendo vincere la forza di gravitĆ , schiacciava come non s’era mai visto oppure si slanciava in un infinito volo orizzontale lungo la linea di fondo inventando tiri impossibili, e gli appoggi al vetro erano dolci, sublimi. Bellezza e armonia era Julius Winfield Erving II, alias Doctor J.
Il basket, secondo due celebri definizioni, ĆØ atletica giocata e poesia in movimento. Lo stesso stridore delle scarpe sul parquet ĆØ musica, cosƬ come il rimbalzo della palla o il fruscio della retina bucata da un tiro dalla distanza. La parabola con lo spin del pallone, quasi a ricordare l’arte del passaggio di Magic Johnson, la fantastica abilitĆ totale di Larry Bird, sono gesti, prove e dimostrazioni non solo di perizia tecnica, ma anche di rarissima perfezione formale. Bellezza e armonia, per l’appunto.
Non c’ĆØ niente da fare, con buona pace di tutti, la pallacanestro, o baloncesto, basketball, koÅ”arka, basquetebol, koripallo, Ī¼ĻĪ¬ĻĪŗĪµĻ, ąøąøµąø¬ąø²ąøąø²ąøŖą¹ąøąøąøąøąø„, bĆ³ng rį», ĆØ uno sport universale e oltremodo elegante.
E questo sport di applicazione e di stile, di sacrificio e d’inventiva, di tecnica e di fantasia, di forza mentale (vedi MJ, Sua MaestĆ dell’Aria) in cui possono rifulgere tutte le virtĆ¹ del singolo in funzione di un’idea comune, un’autentica solidarietĆ sociale, non solo con i compagni di squadra e il proprio coach, ma anche con gli avversari e gli arbitri, con tutte le componenti del gioco (rispetto).
Tutto questo ĆØ bellezza e armonia.
Sono ormai trentacinque anni che si tiene nella Magnifica Folgaria, fra i verdi monti trentini, il Folgaria Basketball Camp. Un’idea nata nella testa di un innamorato pazzo del gioco, Renato Caroli, alias Renatone, allenatore, ravennate, uomo di una terra da sempre generosa e aperta al mondo, missionario della palla a spicchi, infaticabile organizzatore. Anch’egli coltivava e coltiva la sua idea di bellezza e di armonia attraverso la pratica dell’insegnamento del gioco inventato nel 1891 dal Professor James Naismith per impegnare e divertire i ragazzi costretti al chiuso di una palestra durante la brutta stagione. A dire il vero, il Folgaria Basketball Camp prevede basket in palestra e all’aperto, sotto il fulgido cielo d’estate, nella corona dei monti.
Tuttavia lāofferta per i camperini non si esaurisce con il basket, per quanto esso sia la voce principale. Il panorama di quanto viene loro proposto, insieme con i fondamentali, le gare e le partite, spazia in tante altre attivitĆ . Questa totalitĆ rientra nel concetto di armonia, poichĆ© lo sviluppo di un bambino e di un adolescente richiede versatilitĆ , cura e attenzione, dovendo offrire da parte degli educatori una molteplicitĆ di stimoli e di suggestioni, il cui esito finale ĆØ piacere, gioia, esperienza, apprendimento, condivisione di valori. In definitiva, bellezza e armonia.
Felice 35esimo, Folgaria Basketball Camp e camperini tutti!
Alberto Figliolia
ESTATI MAGICHE
Non potrĆ² mai dimenticare quella mattina in cui Renatone mi venne a trovare in ufficio a Rovereto (1988) e dopo aver bevuto un caffĆØ al bar Piazzetta, ci fermammo a parlare sotto il portico di via Roma. Quasi ai saluti mi disse che ci saremmo visti poco tempo dopo, perchĆ© in estate avrebbe organizzato un camp di basket a Folgaria. Lāaccordo era con la GIBA (Giocatori Basket Associati) e che sarebbe stato il primo di una lunga serie. Se a dirlo non fosse stato Renatone, poteva sembrare una di quelle battute da pacca sulla spalla e un rapido saluto del tipo āma va lĆ patacaā. Solo che a dirlo era proprio lui, un tipo che se gli mettete a dieci metri un gruppo di ragazzini che non sanno nemmeno cosa possa essere il basket, dopo una settimana ve li trovate su un campo a giocare, āsferzatiā dalle sue urla e dal suo slang romagnolo che lo ha sempre contraddistinto. E cosƬ fu. Erano poco piĆ¹ di 25, sono diventati oltre 1000. Potremmo definirla āla moltiplicazione dei baby cestistiā del dio della palla a spicchi ā Renatoneā . Si perchĆ© fin da allora, ( piĆ¹ di trentāanni fa) Renatone non sbaglia, eventualmente corregge gli errori degli altri. Non ha mai torto, ed ĆØ per questo che ĆØ un successo. I bambini piangono allāarrivo perchĆ© devono stare lontano dalla famiglia? Piangeranno anche alla fine della settimana perchĆ© devono partire. Questa ad esempio ĆØ una delle magie di Renatone. Ed ĆØ anche per questo che lo stesso Folgaria Basketball camp ĆØ magico e continua a vivere.
Daniele Peretti
Giornalista Quotidiano Trentino
La Magia del basket
La magia del basket. La gioia di un ciuff. Quella parabola e quello spin, quasi rivoluzioni planetarie, ideali traiettorie giottesche, con il pallone che va al suo nucleo, al cuore: il canestro o anello, the ring. L’altruismo di un assist, un arcobaleno oltre le braccia tese, un tiro dalla distanza, uno shot da Ohhh!, un sottomano (normale o rovesciato che sia), un contropiede vertiginoso, un taglio ben riuscito, il ball handling che fa fibrillare le rĆØtine e incendia le vene, una schiacciata, tutte le potenzialitĆ del tabellone (il miglior amico del giocatore! Dopo il coach…). Le gesta degli eroi oltre Oceano, le partite della squadra del cuore e gli idoli senza tempo, il sudore e le speranze, l’odore degli spogliatoi. Il piacere di una rimonta improvvisa e imprevista, ma anche il sale amaro della sconfitta, qualcosa che fa comunque crescere per meglio assaporare, un giorno, il dolce aroma della vittoria. Che cosa non ĆØ il basket? Anzi, che cosa ĆØ? Una domanda retorica. La felicitĆ di stare insieme, imparare divertendosi, la fatica che non pesa, l’ardore… Potremmo continuare a lungo. E ciascuno sarebbe in grado di aggiungere altro ancora. Sentimenti, sensazioni, un panorama infinito… La magia del basket, appunto. La gioia di un ciuff. La generosa meraviglia di un passaggio smarcante, luce nel buio…
Ah Folgaria, Folgaria dai luminosi cieli, il carico glorioso della storia, il balsamo di un’atmosfera rara e preziosa, le lucciole che illuminano le notti come minuscole lanterne volanti (fascino e stupore senza parole) e i verdi, in ogni gradazione, della vegetazione… insieme con l’ipnotico rimbalzo dei palloni su ogni superficie di gioco praticabile, un ritmo irresistibile, quasi una pulsazione del cuore, i nuovi esercizi, le sfide 1 c 1, 3 c 3, 5 c 5, e chi piĆ¹ ne ha piĆ¹ ne metta! E quanti giovanissimi/e e giovani, assieme ai loro sogni; giovanissimi/e e giovani, assieme. Fucina d’amicizia, benefico vento, voci come nuvole in fuga e pronte a rincorrersi, in eterno viaggio verso l’orizzonte. PerchĆ© questa ĆØ giovinezza, questa ĆØ libertĆ , ed entusiasmo, condivisione, fantasia, l’arma della pacifica intelligenza, l’agonismo leale, il confronto costruttivo, il superamento, senza malefico stress, dei propri limiti.
Sono ventotto stagioni, dicansi ventotto!, che a Folgaria ogni estate ci si rivede e ci si ritrova: generazione dopo generazione, i figli hanno sostituito i padri, con l’augurio che i prossimi figli saranno ancora lƬ, a sbucciarsi le ginocchia per un pallone vagante, a catturare un rimbalzo, a provare quegli improbabili palleggi fra le gambe e dietro la schiena a velocitĆ rock’n’roll, a spezzare il polso nell’esecuzione di un plastico tiro, quella parabola infinita e quello spin, quasi rivoluzioni planetarie…
Vorrei tornare bambino e ragazzo, spensierato, con tutte le possibilitĆ del mondo aperte, e farmi un’estate a Folgaria, al Camp dell’amico Renatone (piĆ¹ passa il tempo ĆØ piĆ¹ ringiovanisce: ah taumaturgico basket!), a giocare, giocare, giocare… null’altro che giocare…. nella testa e nel cuore la splendida allegria di spingere una palla lungo il campo, effettuare il piĆ¹ clamoroso dei no look pass, da ricordare per sempre, anche senza uno scout NBA nei dintorni, segnare il tiro della vittoria e dare un cinque a chi l’ha subito (o il suo contrario). E sognare, sognare, sognare… con il basket, la poesia in movimento. Quella poesia in movimento che non si ferma mai, inarrestabile, come le nubi che corrono all’orizzonte, libere. E noi siamo in loro, liberi. Ah la magia del basket!
Grazie, Folgaria Basketball Camp, di esserci!
Alberto Figliolia
Un traguardo storico
30 ANNI DI BASKET A FOLGARIA GRAZIE AD UN COACH LUGHESE
La storia dei 30 anni del Folgaria Basketball Camp che, sotto la guida di Renato Caroli, ĆØ cresciuto in maniera esponenziale divenendo uno dei piĆ¹ partecipati e migliori camp estivi di pallacanestro dāItalia. Lo dicono i numeri e la partecipazione di tante guest star a partire dal mitico Dan Peterson.
In vista del camp n.30 di Folgaria che si terrĆ nellāestate 2017 parla Renato Caroli, il grande coach dei giovani partecipanti, provenienti da tutta la Penisola.
Il Folgaria Basketball camp taglia il traguardo dei trentāanni. Trentāanni di vita per un camp partito da unāidea che si ĆØ via via sviluppata, lustro dopo lustro; tante idee divenute con il passare degli anni sempre piĆ¹ chiare, la vogliaĀ di fare, un territorio stupendo e un grande amore per la pallacanestro giovanile: tre colonne portanti per il lughese Renato Caroli, lāuomo della Magnifica ComunitĆ di Folgaria, certamente la persona giusta al posto giusto, la persona che con la sua tenacia e caparbietĆ , 30 anni fa, ha messo a punto, perfezionandolo nel tempo, quello che oggi puĆ² essere considerato senza ombra di dubbio uno dei migliori camp estivi di pallacanestro e non solo. Una settimana quella proposta ai camperini ed ai loro genitori oltre ad una natura stupenda in grado di offrire, divertendosi, una grande vacanza rigenerante. Molti parlano del numero uno. GiĆ , āper me numero unoā quella frase famosa di coach Dan Peterson (senza ombra di dubbio āthe number oneā) che riecheggia ancora nella mente di tutti i camperini e degli amanti della pallacanestro.
Ma la storia prosegueā¦ Renato Caroli, lughese D.O.C. in arte Renatone, guarda avanti, memore dei trascorsi ma, allo stesso tempo, con lāanimo ricco di convinzioni che hanno sempre piĆ¹ attecchito nella sua mentalitĆ di coach: non a caso ĆØ giunto allāedizione numero 30, quella che sarĆ una vera e propria festa, quasi la sua consacrazione. āNemo profeta in patriaā un concetto che inevitabilmente si ĆØ avverato e lui, per amore di quella grande terra che ĆØ il Trentino i paletti li ha piantati proprio lassĆ¹, pur ācombattendoā tra mille difficoltĆ . Il fatto ĆØ che il suo obiettivo ĆØ stato raggiunto: Renatone, cosƬ viene chiamato dai piĆ¹, ce lāha fatta. Ha vinto unāaltra grande battaglia ed ora ĆØ pronto per festeggiare un trentennale e per lavorare sodo, come ha sempre fatto. āRenato Villalta mitico giocatore della Virtus Bologna mi diede lo spunto ed io ho seguito attentamente tutti i suoi input; i suoi consigli in sostanza, da vero amico come poi si ĆØ rivelato, hanno portato il numero dei pochi giovani presenti durante il primo anno di vita a quanto ho ottenuto oggi. Sono soddisfatto, questa ĆØ la mia vita e non rinuncerei al camp per nulla al mondo. Debbo ringraziare i ragazzi della Glaxo Verona di cui ero il responsabile tecnico per la loro prima presenza. Parlo del 1988 e senza quello sparuto gruppo di giovani cestisti oggi il mio camp non spegnerebbe le sue 30 candeline e non sarebbe in possesso di quei miglioramenti che ha avuto anno dopo anno. Grazie di cuore al grande Renato Villalta e qualche ringraziamento lo lascio pure a me, ai ragazzi di Rovereto e alle guest star che si sono avvicendate in tre decenni a Folgaria. Nominarle tutte sarebbe proibitivo. Sono riuscito ad andare avanti, a compiere quella che ritengo modestamente unāimpresa: nellāestate del 2017 il camp sarĆ ancora piĆ¹ attraenteā. Possiamo parlare delle sue grandi motivazioni? āSport, natura e vacanza a cui occorre aggiungere unāalta qualitĆ dei servizi che ho ottenuto, inizialmente, grazie al colloquio costruttivo con le istituzioni e gli albergatori ai quali sarĆ² sempre grato. Ho dato molto ed ho ricevuto per quanto ho dato. Quando passeggio nel cuore di Folgaria saluto una persona ad ogni metro o poco piĆ¹ e questa per me ĆØ una grandissima soddisfazione.
La gente mi vuole bene, so di poter contare su di loro, sempre. Non so in quanti possano dire le stesse coseā. In sostanza lei si sente parte integrale di una grande famiglia āEffettivamente ĆØ cosƬ: oramai faccio parte di una grande famiglia e voglio continuare a vivere con loro questi momenti unici. Gli abitanti sono magnifici, come la loro comunitĆ , le istituzioni a livello locale e provinciale, azienda per il turismo inclusa, molto collaborativi. E la piazza, quella piazza che in estate si riempie di giovani che corrono gridano e dimostrano tutta la loro felicitĆ per me ĆØ motivo di orgoglio e grande soddisfazione. Tutto ciĆ² mi sprona a proseguire cercando di anno in anno di migliorare ancora: una vera e propria sfida che non conosce soste. Spero di essere stato e di essere tuttora allāaltezza della situazione, di aver fatto felici camperini e genitori. Non posso fare a meno di ringraziare lāintero staff, competente ai massimi livelli. E questo grande e magnifico sogno tramutatosi in realtĆ mi regala ancora oggi fortissimi stimoliā.
In memoria di Gianfranco Camerini